Sottotitolo: Diamo un taglio culturale a questo blog
Premessa: quanto vorrei che Giulia leggesse queste righe
Come il titolo annuncia, l’argomento principale di questo post sarà l’over 30. Primo tipo di over 30 (sottotitolo: invidia). Da più di una settimana, e i commenti ai post precedenti sono testimoni, la Signora, la mia donna, la madre in un domani dei miei figli, organizzava sorniona un sabato danzate "particolare". Con il solito tam tam di messaggi, squilli, msn e cazzi buffi, per la serata è tutto organizzato. Vado a cena con Monazzo ( ridotto da vero over-30 dal mal di schiena) e nel dopocena mi godo l’arrivo della Signora e delle Amiche della Signora. La destinazione è il The Black, conosciuto a Milano per due ragioni: la musica hip hop e la frequentazione di uomini neri e donne bianche. E’ l’Ambasciatore a lanciare un preoccupante campanello d’allarme con un racconto di una serata passata a rincorrere la Fede, presa in sequestro da muscolosi mori molleggiati. Dato che l’idea di un po’ di M&M (muscoloso moro) sconquiffera il mio alter ego violento io non obbietto nulla, ma la serata si sposta alla Fabbrica della Birra, lo Zithum. Uno di quei dieci posti dove si può anche non andare. Infatti è consigliato da Monazzo, che racconta di epiche serate danzanti. Una volta dentro all’ameno posto, nonostante le camicie da rappresentante di macchine per cucire e le parecchie chiattone over 30, la mia attenzione è catalizzata da un particolare. La Signora e le Amiche della Signora si spogliano, accaldate e desiderose di ballare. Silente osservatore, mi concedo un giro di sguardi e presto collego il tutto. E’ la fiera della Zinna, con scollature originariamente pensate per il The Black. Ringrazio l’Ambasciatore per avermi salvato la pelle offrendogli un cuba e rifletto insieme a lui sul subliminale messaggio rivoltoci dalle rispettive fidanzate, entrambe desiderose di andare al The Black. C’è poco da riflettere. Il The Black è un locale over 30(cm). Perplessi decidiamo per un propizio acquisto on line da fare in settimana su questo sito. Voto alla Signora: 9. Per la scollatura, e per il messaggio nascosto tra le pieghe. Prossimamente porteremo (e qui arriva il pezzo per Giulia) le ragazze a ballare al Hot Mosquito, in fondo a via Ripamonti. Locale noto per essere un ritrovo di numerose donne straniere, tutte over 30 (€). Il Presidente è in serata Erasmus. Porta il suo gruppo di straniere, Kaori, Ikea, Brooklin, in gita. Pensare che si era messo una magliettina aderente rosa-trasparente credendo di andare al The Black. Attenzione Presidente, non sventolare la bistecca davanti al dobberman. Voto 8, Freddi Mercury tribute. Lo Ignorante rimane senza voto. Luma, fuma e beve. Modernissimo, S.v.. L’Elegante ci propone una rivisitazione della tragedia russa del gas nervino, presentandoci Eleonora. Entrambi hanno un alito che non lascia presagire nulla di buono, un odore fantasy, quasi da signore degli Anelli. Il voto va a lei, 9, ottima presenza. l‘Ambasciatore porta a casa la sufficienza, un sei pieno come i cuba che trangugia prima di sparire. Voto speciale a Laura, in versione The Black si propone in stile Dimensione Danza Bionica, con tanto di ginocchio meccanico. Molti sguardi per lei dalla fauna locale, voto 8.
Il secondo over 30: Piacevole regalo di natale, Scar Tissue è un libro "buono". Si fa leggere, si fa rileggere, e fa pensare. Soprattutto fa riscoprire i Red Hot Chili Peppers. Un must per chi ama il genere "biografie maledette", un consiglio per chi lo vuole semplicemente leggere. In verità è la storia di un over 30 sopravvissuto a se stesso ( a quanto pare il più grande successo della sua vita). Molto spontaneo, racconta semplicemente quello che ha fatto. Singolare il fatto che l’America produca Buckowsky, Fante, e Mr. Peppers e che tutti e tre non facciano altro che raccontarsi. Tra l’altro storie diverse con lo stesso finale. Un consiglio collaterale può essere Martin Millar, di cui ho già accennato, con il suo "Io Suz e i Led Zeppelin", che fa venire voglia di ascoltare musica tanto quanto "Scar Tissue". (se proprio dovete leggere qualcosa di Millar: "Latte, Solfato e Alby Stairvation", miticissimo libro). Ecco, forse il pregio principale di Scar Tissue è la voglia matta di riascoltare Scar Tissue. E poi, finalmente, riesco a farmi una ragione su uno dei misteri della mia adolescenza. Per anni ho cercato di dare un senso ai testi dei RHCP. Per anni. Oggi ho capito: sono frutto di tanto amore a tanta LSD.
Terzo over trenta: Emilio Fede, non crede ai suoi occhi, quando è costretto a dare la notizia dei carabinieri che rubano soldi ( giustamente il Povero Emilio era convinto che rubassero solo coca, come sempre). Poi gli tocca un’altra tortura: la drammatica storia del ragazzino picchiato sabato nel metrò a milano. Reo di avere sotto il braccio "il Manifesto", viene picchiato da degli Skin. Viene allertata anche la Digos. Ed Emilio è comprensibilmente preoccupato che la Digos riesca a recuperare i poveretti. (in verità la Digos, appena saputo dell’accaduto si è precipitata in ospedale dal ragazzo malmenato, finendo il lavoro degli skin. all’uscita un agente ha dichiarato:" prenderemo quei ragazzi. E’ ora che qualcuno insegni loro come si picchia un comunista"). Grande Emilio, voto in stile universitario: trenta e lode. Meglio di Zelig, più volgare di Colorado Cafè, più reale di Albano e più trash di Zequila…. mi hai cambiato il lunedì sera.
Disclaimer: non mi assumo nessuna responsabilità per quanto scritto sul Dott. Fede e dichiaro di aver voluto emulare Tony dei red Hot, assumendo smodatamente LSD insieme a olio Bertolli. Allucinazioni e cagotto. Inoltre è inutile che Signora e socie tentino una difesa improbabile del loro desiderio di struscio. Poco credibile. Come è inutile che l’Elegante provi a giustificare il suo pestilenziale alito con cene tradizionali e cazzate simili. Se vi chiedete come mai centellini le foto la risposta è preso detta: abbiamo finito la banda. (no Presidente, nessuna musica, la banda passante).