Estate e autunno 1978 vedono 245 film in uscita nelle sale italiane, di cui nemmeno uno degno di nota. Per questa ragione, in un solare maggio 79, viene alla luce il Franz. Comprendendo le potenzialità dell’individuo, i genitori decidono di confonderlo non poco. Veste le magliette della sorella più grande e gioca con Mio Mini Pony. La formazione dalle Suore e all’Opus Dei completano il lavoro. Omofobo, misogino, allergico, sinergico, attuale, il giovane pelato con il pizzo lungo si scontra con l’Università nel peggiore dei modi: innamorandosi di ogni ragazza che incontra. Innamoramenti della durata di un paio d’ore, ma intensi e soprattutto assolutamente virtuali. E’ in questi anni che si assiste a una produzione poetica assolutamente mostruosa. Poesie d’amore come se piovesse. E’ il mondo del lavoro a suscitare una velata vena cinica, non priva di reale adesione alla realtà. Sposato, con una donna (dopo le scuole dell’Opus Dei niente è certo), viaggia frequentemente per lavoro.
Il primo amore letterario e’ stato Kundera, letto tutto nel 1997.
Poi, infedele seriale dell’intelletto, ha vagato per lidi molto diversi, senza mai fidarsi di recensioni e acclamazioni di folla. Leggere e’ il contrappeso dello scrivere. Due pesi di una sola bilancia, equilibrio necessario. Legge tutto, voracemente, disordinatamente. Esattamente come scrive.
Ci sono state, nella vita dell’autore, tre Vespa, da un bruciacchiato cinquanta canna di fucile a una poderosa centocinquanta gialla, panna e poi nera. Ci sono state anche due splendide bicilindriche teutoniche, una molto piu’ vecchia del proprietario, una molto piu’ grassa di una mucca.
Poi un bicilindrico rumoroso, spigoloso, generoso. Poi ancora un bicilindrico grasso e tozzo, che si chiama Hernest. Un Natale, tra il freddo e la nebbia, è arrivata anche una piccola enduro anni settanta, che viene utilizzata al momento come mensola porta caschi. Poi una austriaca molto poco disponibile ma bellissima. Nel senso che ci si gira a guardarla. E’ stata comprata per andare nel deserto. E magari restarci. Poi è stata venduta, per un altro bicilindrico tedesco. Ma nel deserto ci andremo! La moto, sul lungo termine, costa molto meno di uno psicologo. E ascolta di piu’.
Fin dai tempi delle medie, quando imperversavano foruncoli sulla fronte e calzini bianchi di spugna, possiede uno skate e una tavola da surf. Si innervosisce quando sente dire che in Italia non ci sono onde, e si innervosisce quando non trova le onde in Italia.
Il mare è una questione fondamentale per lui fin dalle prime scorribande in Liguria a bordo di una Panda rossa che non si sa nemmeno come ci sia arrivata in Liguria.
Ha deciso di prendere casa in un punto, le coordinate restano segrete, molto remoto della costa, davanti a una tonnara dalla quale si possono osservare i delfini, le mante, a volte dei piccoli squali e i topless delle signore.
Ha un figlio, ne vorrebbe altri tre. Vorrebbe un cane, ma al momento si accontenta di temporanei innamoramenti con cani altrui.
Ha iniziato a scrivere per una rivista di Surf, un esperimento stupendo, fallito al terzo numero.
Scrive per una rivista di kustom, scrivendo di tutto tranne che di kustom.
Ha collaborato alla stesura di qualche testo musicale, insospettabili collaborazioni tenute segrete da patti inossidabili siglati a forza di alcool.
Di due collettivi letterari fondati ne è sopravvissuto solo uno. Roba fica per veri fichi.
Nel 2021 ha pubblicato “satelliti“, una raccolta di racconti sugli amanti che avrebbe dovuto uscire dopo, ma pazienza.
Nel 2022 ha pubblicato “forse così è meglio” che doveva essere una favola di Natale.
Viaggia per lavoro, lavora per viaggiare.
Scrive questo blog dal 2004.
E non ama parlare di se in terza persona.