Motocicletta in omaggio

Dopo le sei sono capaci tutti di dire che è bello stare in fiera. E sono capaci tutti di dire che è bello stare in fiera a Vicenza. Vicenza, mica Nuova York.

Io non riesco proprio a dirlo. E più passano i giorni più sento la terribile mancanza di Milano.

Ultimi giorni di lavoro. Poi si cambia.

Hostess venete, studentesse dagli occhiali impeccabili e dall’accento solforoso. La simpatia veneta è come la nebbia piacentina: non la vorrebbe nessuno ma tutti se la smazzano.

Sono tre giorni che cerco di mangiare il baccalà alla vicentina. Invece mi ritrovo sempre proiettato verso la polenta, il tonno e simili.

Ho anche comprato un Rolex, per sentirmi ricco come i veneti e trendy come i milanesi. Pagandolo 25 euro non mi aspettavo che funzionasse perfettamente, ma mi ha già mollato dopo nemmeno otto ore di glorioso servizio.

 

E poi dice che uno non ha mai nulla da ridire. Ho bisogno di milano. Ho bisogno di un’orologio. Ho bisogno di casa mia.

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