Inizio da una marketta, richiesta implorando. Il 22 e il 23 settembre a Belgioioso (Pavia) va in onda la Fiera dei Piccoli Editori. L’occasione, di per se già folkloristica, prevede una succosa ciliegina sulla torta: l’emerito, moderno, gioviale, superiore Adriano Barone, scrittore e poliedrico artista, terrà un corso di sceneggiatura. Questa cosa dovrebbe far riflettere sulle grandi necessità dei trentenni di oggi: un SUV, degli ansiolitici e raccontare qualcosa a qualcuno. L’imparare a scrivere, giusto per dire, in questa dettagliata occasione ha un costo. Cento euro, tondi tondi. Ognuno ne tragga la dovuta conclusione. Le mie riflessioni sull’editoria, sul sistema, e perchè no sul mondo, verranno rimandate a data da definirsi per non inquinare le acque di questo torrente in piena. Il comunicato stampa, lungo come non mai e scritto da uno che aveva un sacco voglia di scrivere, lo trovate nei commenti. Nel contesto bucolico di Belgioioso, se proprio non siete interessati alla grande ventata di cultura e operosa italianità, potete in ogni caso tenere da conto il grande numero di trattorie e la vicinanza con Garlasco. Dicono che se al posto di Adriano Barone, il corso l’avessero tenuto le Gemelle Kappa sarebbe stato un successone stile Motorshow. Secondo il mio immodesto parere, il tran tran di Garlasco non fa più share, tanto più che è iniziata l’Isola dei Famosi. Per i cultori del genere (non dell’Isola dei Famosi) su eBay è in vendita una copia della locandina dell’evento autografata da Adriano Barone, euro cento, così mi ripago il corso. La mia lista di amici creativi, artisti, geniali, potenzialmente famosi, si allunga a dismisura, anche se il minimo comune denominatore è la sfiancante carestia di soldoni.
Per il primo anno, dopo una lunga serie risalente a qualche fidanzata fa, Cinzia Mani di Forbice non mi obbliga al Milano Film Festival. Il pogo di finti poveri, universitari cool, artisti spiantati e molti fighetti non mi vede partecipe, e la cosa non mi manca. Io sto al cinema come Taricone sta alla poesia contemporanea, come l’Erasmus alla Namibia, e il cinema non sente certo la necessità di un mio parere, pertanto continuo a guardare Harry Potter e i film in seconda serata su Rete4. Abbiamo salutato Lo Ignorante, ormai british per le enormi quantità di birra e sempre più tunisino per l’abbigliamento. Al suo fianco, al posto di Giulia, il vuoto della singletudine. Lo Elegante si presenta a mezzanotte, come la fine delle favole, erutta entusiasmo per i luoghi candidi e provinciali dai quali proviene, delira su Pantigliate, elevata a Nuova New York, e poi si defila per ritornare nella grotta. Parleremo più in dettaglio della rocambolesca vita dell’hinterland, ma non ora. El Presidente si accompagna a una dolce creatura, bella e simpatica, delicata e appropriata. Un trionfo di sentimenti, se non fosse che ella, al secolo Benedetta, appena visto Renation ha un sussulto. I due sembrano conoscersi da una vita. Il silenzio si fa di piombo, solo il molesto ciucciare di cannuccia di Pesce, che ravana sul fondo del bicchiere per raccimolare un sorso di vodka. Sguardi pesanti, occhiate dolci, un passato che riemerge. La verità, come gli stronzi, viene sempre a galla. (Si daccordo, è una brutta metafora). E’ nel salutarlo, che Benedetta compie l’errore che confessa il lungo passato: "Ciao Rocco". Rocco, al secolo Renato, annuisce. Siffredi, al secolo Rocco, non approverebbe. Ma si sa, è molto soggettivo il metro di misura dell’amore. Restate sintonizzati, nonostante questo sproloquio insulso, presto su questi schermi grandi novità, scottanti verità, attualità, Lucignolo, amore, pace nel mondo, qualche tetta, diete su misura, cura per le calvizie, viagra a 5$ e molto altro ancora.