Non dare tempo al Tempo

E molti si chiesero come fosse possibile che il Franz si fosse prodigato a scrivere sul Bradipo, con abbondanza e straordinaria frequenza. A questi molti, che vagheggiano per la rete in cerca di risposte alle loro pallide vite, Franz risponderà con sincerità e coraggio e soprattutto con una metafora calzante: le mie palle si trascinano dietro di me sudate e stanche. La colorita immagine può descrivere solo in parte l’ondeggiante stato d’animo che mi porta ancora una volta ad: 1) accendere la sigaretta con le chiavi della macchina. 2) chiudere la macchina con il telefonino. 3) rispondere all’accendino (che brutta suoneria).  In molti, nelle mie condizioni, optano per droghe leggere, aperitivi frizzanti, sport massacranti. Fanno quello che facevi tu girando in internet: cercano risposte sul bancone di un locale mentre aspettano un mojito. Che è sempre meglio di fare quello che io sto facendo; la cosa più sbagliata, più impropria, più stupida che si possa fare: riflettere. Socio del circolo vizioso, annego i pensieri in boccate di sigarette e espressioni perplesse. Niente, la Grande Multinazionale insabbia le prove della mia intelligenza, dandomi compiti che il mio nipotino di otto anni potrebbe tranquillamente svolgere bendato e appeso per i piedi a un faggio. Sono responsabilità strategiche, missions centrali, target nevralgici: e le mie palle strisciano impotenti sul linoleum azzurro, mentre trasporto cartelle di documenti a prendere aria, come fossi un infermiere della celluloide. Fortunatamente, il mio cervello è in un periodo iperproduttivo ( e questo allontana l’ipotesi di un sucidio). Tale iperattività necessità di scremature e ulteriori riflessioni. Nel vaso della mia mente crescono i semi della mia immaginazione ( er metafora oggi mi fa una pippa), ma bisogna che il contadino dell’anima estirpi le erbacce. Scrivo, leggo, divoro, ascolto, guardo, osservo, annuso, muovo, ah era da tempo che non si vedeva una cosa così. Un vero e proprio Rinascimento. Solitamente questi periodi sono caratterizzati da esplosive idee che raggiungono il mio cervello tra le tre e le cinque di mattina, rimangono in elaborazione fino alle dieci e vengono bollate come cagate imperiali verso mezzogiorno. Necessito comunque di molta filosofia da supermercato: roba del tipo: trova dieci cose belle della tua giornata, elenca i sapori più buoni tra ciò che hai assaggiato oggi. Infatti lunedì, nella libreria dell’Esselunga di Via Ripamonti, tra uno scaffale di pile e due espositori di diserbante, cercavo una qualche cazzata tipo: "dieci ragioni per vivere" oppure qualche libro di qualche santone indiano. Per dire, ero arrivato a cercare anche Fabio Volo. Estrema necessità di filosofia per parrucchiere. E invece ho preso "Giallo Su Giallo" di Mura (Feltrinelli, molto carino), che non ha tra le sue pagine nessun consiglio strategico. Peccato.

 

Le fulminanti idee di Franz ( aggiornato alle ore 12.00 del 3 maggio)

– il nome del mio futuro cane: Il Figlio Segreto del generale Buendia

– una grande idea per un racconto in cui Topolino deve risolvere un triplice omicidio, con l’aiuto di Pippo che però non riesce a smettere di bere. Minnie è scappata con un’altra topa, e Topolino prende un sacco di benzodiazepine per stare calmo. Basettoni nel frattempo viene scoperto con un suo agente sotto la doccia. Gamba di Legno e Trudi, messi alle strette dal nostro topo, fanno ritorno a Bitonto, da dove, con un gommone, salpano alla volta della Macedonia.

– Una nuova linea di abbigliamento, con la mia faccia come logo

– la nuova pubblicità dell’Anitra WC, con Travolta e tutto il cast di Pulp Fiction. La canzone è di Nancy Sinatra (These boots are made for walking), e tutti cantano con lo scopetto del cesso a mo’ di microfono. Poi Uma e John si spalmano a vicenda il nuovo Anitra WC freschezza Boreale sul petto. Una improvvisa doccia li lava e li rende brillanti. La canzone sfuma, e un piano largo d’inquadratura si allontana dal set. Sul finire una voce fuoricampo (preferibilmente il doppiatore di Tinozzo, NCSI) proclama: " lo Sporco Pulp non ha più fiction con la freschezza Boreale. E ogni tazza è Travolta da Anitra".

– riproporre il giovedì mussoliniano: tutti a casa e i bambini a ginnastica.

– Fondare un quotidiano. Titolo: "Espressione". Farlo pagare cinque euro, fare il botto, scappare con l’incasso in Tibet, e aprire un bordello sotto la città santa. (potrebbe chiamarsi La Dai Dama).

7 pensieri su “Non dare tempo al Tempo

  1. effettivamente metafore molto efficaci, quella del vaso nella mente è la mijore…boccio l’esselunga di via ripamonti solo eprchè soo ormai affezionata a quella della mia zona lambrate solo che ultimamente stanno cercando di darle un nuovo aspetto e lo trovo spiazzante, non basta non ritrovare la macchina nel parcheggio?
    comunque, passavo di qui per vedere cos’ha da dire la gente, ripasserò, intanto buona serata
    ciao

  2. macchè famosa Franz! sai quante michette ancora… piuttosto tu, sei “ilFranz”! il tuo post di oggi mi ha fatto ridere! ne mancano all’appello, però di superstar… se non fosse così umido mi porterei da Fois stasera…
    elisabetta

  3. Ah ah ah, davvero notevole! Grazie per la visita. Mi sa che torno con calma a leggere il resto.

    (se non spiace ti/vi linko – giusto per non perder l’indirizzo)

    Un amico ha un cane di nome Supercallifragilistichespiralidoso (e non è facile chiamarlo al parco – il cane). Ma il tuo è peggio.

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