pensavo: sarà anche una cosa ufficiale, cerimoniosa, ma in ogni caso l’emozione sarà controllabile.
Lo pensavo fino a questa mattina. Poi ho smesso di pensare. Un qualcosa che si avvicina molto a uno stato trasognato. Sorrisino ebete, mano tremante, foruncolo nasale, sudorazione eccessiva.
Pensavo che c’era la possibilità di pioggia. Poi mi sono alzato e ho visto il sole.
Ho controllato la cravatta. Ho sistemato la camicia, stirata e piena di amido. Potrebbe rimanere su da sola.
Ho pensato anche di farmi la barba dal barbiere. Poi ho deciso di farmela io, l’ultima barba da scapolo.
I pantaloni sono perfetti, le scarpe lucide. Ho qualche traccia delle corse dell’ultima settimana sotto gli occhi.
Poi ho smesso di pensare del tutto.
Cerco di immaginare come sarà lei. Cerco di ricordarmi l’emozione di quella prima volta, sembra un secolo fa, in cui ho intravisto la scarpa di vernice, a punta stretta, con quella caviglia che lasciava immaginare un gran bel dopocena.
Poi mi sono venute in mente le mutande appese allo specchietto della macchina. Il perizoma con le roselline.
Mi è anche venuto in mente di quando si faceva l’amore un po’ ovunque, come se nessuno potesse mai vederci.
E mi ricordo di quanto abbiamo parlato, di tutto quello che ci veniva in mente, trovando posizioni vicine, lontane e opposte, e godendo della incredibile gioia nell’ascoltarci.
E mi ricordo della felicità nel trovarti bella sempre, comunque e ovunque.
Forse è proprio per questo che un anno fa ti ho chiesto di sposarmi.
Per stare con te per sempre. Per farlo nel modo più normale che ci sia. Semplicemente chiedendoti se avessi mai voluto farlo con me.
Esattamente un anno fa.
E mi veniva da piangere. E anche da ridere. E non immaginavo fosse così bello, faticoso, breve e lungo, inaspettato e adrenalinico.
Ti sposo e so per certo che sto facendo la cosa migliore che abbia mai fatto.
Ed è anche merito tuo.
tra tre ore mi sposo. Poi credo che berrò tutti i cuba che mi sono perso per strada. Poi credo che dormiremo. Per la prima volta in casa nostra. Poi partiremo. Ti porto al mare, me lo chiedi sempre. Mi sembrava il modo più carino per festeggiare il nostro anniversario.
Auguri Franz….davvero!
Sento che comincia (continua) qualcosa di speciale. E’ un privilegio che non a tutti viene concesso.
Siete bellissimi.
VI AUGURO OGNI BENE, IL MATRIMONIO E’ STATO BELLISSIMO..IL VOSTRO AMORE SI PERCEPIVA A KM DI DISTANZA IN BOCCA AL LUPO ERI
che bello leggere ste righe….in un perido così magro per me dal punto di vista amoroso mi danno fiducia….
tutta la felicità del mondo
cata
hai scritto le parole più belle che una donna vorrebbe sentirsi dire a tre ore dal matrimonio, complimenti davvero. mio marito mi aveva detto che voleva stare con me perchè con me sta meglio di quando sta da solo, che per lui è la condizione privilegiata in assoluto, e quindi ho deciso di sposarlo…
Have a good time
🙂 nonso chitu sia ma le tue parole, arrivano dritte al cuore…
🙂
uguri!
auguri franz e alla tua compagna con la speranza di rileggere le stesse righe ogni anno per l’avversario di matrimonio almeno una sessantina di volte,,,,,,,baci raf