Scirocco

Mi guardo allo specchio, c’è una strana luce blu, in questo piccolo bagno senza finestre. Nello specchio vedo una faccia stravolta, gli occhi stanchi, la barba grigia disordinata. Penso di potermi tagliare i baffi. Sono fermo, nudo, davanti allo specchio. Sudo, di questo scirocco appiccicoso, di questa noia mortale, di questa estate infernale, sudo le mie colpe e i miei fallimenti.

Rido poco, penso mentre le mosche mi passano insistenti sulla faccia. Rido poco e sono di pessimo umore. E in più sono giorni di scirocco. Direi che non sia il caso di tagliarsi i baffi. C’è un momento per tutto.

Conto i giorni da quando non ho fatto una discussione interessante, qualcuno che mi abbia detto qualcosa di interessante, anche vagamente interessante. Conto i giorni di queste cene, di questi locali, sempre belli, sempre pieni, sempre senza senso, per me che l’estate è mangiare a casa, nel silenzio.

Conto i giorni che mi separano da una delle mie grandi esplosioni. Bagno la miccia con corse sotto il sole, passeggiate sul mare, e lunghe ore di silenzio. Ho un dolore nel cuore che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Eppure sono qui, nudo davanti allo specchio, a guardarmi sudare.

Una cosa questa estate me l’ha lasciata: un dettagliato elenco di quello che non voglio.

I baffi non me li taglio.

Il conto più doloroso è quello dei giorni senza amore. Da quanto non mi sento amato? Ci penso sempre prima di andare a letto, mentre prendo un libro che poi non riesco a leggere, perchè mi addormento stravolto.

Scirocco maledetto.

E maledetto me, che gentile mi appoggio sulle incertezze, per proteggere gli altri.

Sfinito, appoggio il rasoio sulla mensola. Apro l’acqua, lascio che si raffreddi. E’ un getto incerto, come questa luce blu.

Mi bagno la faccia, da bambino lo facevo per nascondere le lacrime.

Da bambino ho imparato l’amore infinito.

Addio, dico sottovoce, allo specchio.

Scrivo lettere urgenti, senza destinatario. Prendo appunti, sempre gli stessi. E litigo con la connessione traballante di questi cazzo di posti maledettamente cari e afosi.

Per questo non riesco mai a dire le cose che dico allo specchio, per la connessione.

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