Quest’estate, seduto su un lettino di plastica, appena svegliato da una signora romana molto rumorosa, ma dalle tette sorprendentemente accoglienti, ho pensato cha mi sarebbe piaciuto scrivere di questa mia indagine incredibile.
Questa sera, diciannove dicembre, due gradi, Milano silenziosa, con un lieve senso di noia da eccessi, dovuta dalla serie di cene, pranzi, aperitivi, brindisi natalizi, ho caricato il libro per la pubblicazione.
Tutto nasce da una domanda, che mi sono trascinato addosso dalla primavera fino quasi alla fine dell’estate: ma sono io o siete voi?
Ovviamente ho una risposta.
Avere risposte a questo genere di domande è una delle cose che mi viene meglio nella vita.
Questa sera sono andato a messa in una chiesa, quella sotto casa, che ritengo essere una delle più brutte chiese del mondo. Mi sono messo in fondo, perchè avevo un sacchetto della spesa, e poca voglia di stare vicino alle vecchie sulle prime panche.
E mi sono fatto un’altra domanda: ma dov’è finita la felicità del Natale?
Vi ricordate quella felicità spensierata, quel senso di soddisfazione, quella strana euforia?
Che fine hai fatto, le ho chiesto sottovoce.
Ho finito di scrivere questo libro perchè avevo bisogno di mettere su carta alcune mie cose.
Ho deciso che va bene che il mondo lo legga, tanto sono cose che racconto volentieri.
Faccio sogni complicati, e guardo il culo delle ragazze.
Bevo gin tonic e rido.
Insomma, faccio sempre le stesse cose.
Anche se è un Natale un po’ diverso, anche se ho scritto questa cosa molto liberatoria.
Mi piacerebbe festeggiare.