Sono giorni in cui succede un po’ di tutto. I migliori per scriverci sopra.
E’ difficile pensare a questa primavera. Si sentono i primi merli, che iniziano a cantare sugli alberi ancora senza foglie.
Sembra quasi vogliano annunciarla davvero, questa primavera, davanti a noi, con il naso insù, che ci crediamo poco, che ci sembra di non meritarla nemmeno.
Satelliti è il mio primo lavoro sugli amanti. E’ una raccolta di racconti, sono quattordici storie che a volte si intrecciano, ma non lo fanno capire.
Sta per uscire, per primavera. Mi sembrava rivoluzionario, far uscire una raccolta di racconti a primavera.
Sugli amanti, che sono come i merli, dopo questa pandemia: provano ad annunciare qualcosa di nuovo, ma non riescono.
Sto lavorando molto a questi racconti, ci ho lavorato poco mentre li scrivevo.
E sto prendendo la nuova moto, ogni volta che posso, con delle scuse, che ancora una volta sembrano questo cinguettare dei merli.
La mia nuova moto si chiama Anita. Scalcia, e mi ha fatto cadere tre volte in tre giorni. Poi ci siamo abituati uno all’altra.
Ho imparato ad accarezzarla. E a prendermene cura. Insomma, le faccio la corte. E le piace.
Un libro nuovo, e una moto nuova.
E mi sono licenziato.
Un lavoro nuovo.
Vivo come scrivo, con frasi brevi e concetti chiari.
Per questo cambio spesso. Per questo mi innamoro spesso.