Fare benzina prima che il motorino si spenga, in mezzo a un viale. Dopotutto c’è anche l’indicatore della riserva.
Prelevare soldi, senza andare in giro per due settimane senza una banconota, scroccando caffè e sigarette. Si poteva fare a sedici anni.
Leggere libri brutti, senza abbandonarli, che tanto lo sapevamo fin dal titolo che si trattava di un pacco enorme.
Mangiare verdura. No, i frittini d’aperitivo non sono verdure. Lo erano. Ma non più
Finire quel diavolo di racconto, che piuttosto che finirlo, ogni due mesi ne inizio uno nuovo. E sono a 124 inizi differenti.
Scivolare verso il vino rosso. Che è meglio della birra e del vino bianco. Non so perchè. Ma è così.
Sono tutte cose che penso mentre guido il motorino, sotto il diluvio. E’ una roba grandiosa, nel senso che al posto di lamentarmi, penso cose disordinate.
Mi bagno lo stesso, ma ci penso meno.
Che giugno surreale.