– Ridendo e scherzando è passato quasi un anno
– odio quelli che mi ricordano le scadenze e gli anniversari.
– si, ma è passato un anno. Era maggio, e c’era il sole.
– a Maggio c’è sempre il sole.
– come fai a dirlo?
– me lo ricordo. Da sempre. Ho iniziato a tenere il conto dei miei compleanni da quando, un pomeriggio di maggio ascoltando gli Operation Ivy sul letto, mi sono reso conto che nessuno lo faceva più per me.
– parti ancora?
– si.
– perchè parti sempre per il tuo compleanno.
– perchè ha sempre meno senso restare. Ma poi torno. Sempre.
– hai la faccia di uno che non vorrebbe tornare.
– sono nato con questa faccia.
– è piena di cicatrici. Non ci sei nato con questa faccia. Te la sei fatta tu.
– dici?
– beviamo una cosa insieme, come ai vecchi tempi?
– non posso berci sopra.
– a cosa?
– alla voglia di partire.
– …
– bevo solo quando arrivo. Butto un sorso per terra, ringrazio Dio e bevo il resto.
– la tua moto nuova è davvero bruttarella.
– Serve per partire, viaggiare e arrivare. Non per essere bella.
– da donna è necessario che ti dica che è davvero bruttarella.
– da uomo ho sempre amato le tue piccole imperfezioni.
– tu mi hai mai amata?
– non credo.
– nemmeno io.
– infatti
– nemmeno quando scopavamo?
– era troppe vite fa.
– ti sei dimenticato?
– mi ricordo alla perfezione i particolari importanti. Ci ho anche scritto un racconto.
– davvero? Sulla nostra storia?
– noi non abbiamo avuto una storia. Abbiamo mischiato le carni e basta.
– io ero innamorata.
– tu ti innamori sempre delle persone sbagliate. E io ero una di quelle.
– infatti non mi sento felice.
– dovresti partire.
– tu scappi, non parti
– possibile.
– …
-…
– insomma a maggio c’è sempre il sole
– a maggio piove e torna sempre il sole.
– anche nel resto dell’anno.
– si ma a maggio, in generale, gli uomini hanno più aspettative. E sono più felici quando torna il sole.
– stai dimagrendo ancora troppo.
– anche tu. Si vede l’ombra delle costole sotto le tette.
– non dovresti guardarmi le tette.
– non dovresti guardarmi l’anima.
– in effetti. Ma mi è sempre piaciuto osservarti da lontano. Sei un maschio bello da osservare. Meno da vivere.
– questo te lo appoggerebbero tutte le donne della mia vita.
– cosa ti ricordi esattamente di noi due?
– il tuo modo di inarcare la schiena e appoggiarti tenendo le mani sulle mie cosce. E poi il tuo sguardo, quando avevi voglia di sederti nuda sul balcone a fumare.
– solo questo?
– ricordo anche di essere stato felice con te. Di quelle felicità che arrivano mentre sei seduto nudo sul balcone ma poi vanno via quando ti rivesti.
– non è un bel complimento. Mi stai dando della puttana, in pratica.
– non cercare una definizione per tutto. Eri quella cosa lì. Non una puttana. Eri solo quello.
– io volevo sposarti.
– alla luce degli eventi hai sicuramente fatto bene a non farlo
– ovvio
– e hai fatto bene a volerlo.
– in che senso.
– nel senso che non avresti inarcato la schiena in quel modo se non avessi visto tutto il futuro possibile dietro alle mie mani.
– non capisco.
– difficilmente le donne lasciano entrare un uomo nel loro presente se non lo vedono chiaramente nel loro futuro.
– …
– difficilmente gli uomini lasciano che le donne stiano nel loro futuro.
– …
– …
– buon viaggio
– grazie.
– cosa ti piacerebbe ricevere per il tuo compleanno
– ho una lista lunghissima
– dammi qualcosa di semplice e con un budget ragionevole
– le cose che voglio sono tutte difficili e con budget infiniti
– …
– per questo me le regalo da solo.
Stay Tuned Fritz!