Tolto lo zoccolo duro di pervertiti e maniaci sessuali che capitano su questo sito grazie a keywords quali: fighe pelose, vecchie milf, tette sudate, peni enormi, il cazzone del mio amico negrone, il resto dei visitatori cerca molte, divertenti, cose. Due sono gli argomenti principe:
le proprietà terapeutiche del rhum
i clienti rompicoglioni
Keywords che portano dritte dritte a due post pubblicati anni fa.Entrambi i post, come quasi tutti i post pubblicati, hanno un titolo che non centra nulla con il contenuto. Credo che questo possa generare qualche malcontento negli utenti che capitano qui con ricerche specifiche. Cerchi fighe pelose e si parla di beat generation, cerchi clienti rompicoglioni e si parla di serate alcooliche. Desidero quivi (quivi… cazzo che cultura), dare una chance a chi qui è capitato cercando “clienti rompicoglioni”. Una seconda chance. Per essere persone migliori.
Sulle proprietà terapeutiche del rhum scriverò più avanti. In ogni caso sarà anche importante riconoscere che l’ingrossamento del fegato, la non corretta coniugazione di verbi, la nausea e l’alterazione delle capacità sessuali non sono proprietà terapeutiche ma dirette conseguenze di un appropriato e continuativo consumo di rhum. Ne parleremo più avanti. Se mai me ne ricorderò.
Sul cliente rompicoglioni posso andare più a fondo. Adesso .Perchè è adesso che le vostre vite di venditori e venditrici stanno pericolosamente cedendo sotto il peso di una crisi che, nella migliore delle ipotesi, lascerà sopravvivere solo un decimo di voi. Non i migliori. Non i più forti. I più cazzuti.
Se cerchi in internet “clienti rompicoglioni” hai per forza a che fare con il delicato mondo delle vendite. Tu devi vendere un prodotto, un servizio, una soluzione, una consulenza, un bilancio, un’otturazione, un massaggio a qualcun’altro. Esso, nella dinamica della vendita, è disposto a riconoscerti un valore per il prodotto/servizio, che solitamente si esprime in moneta corrente. Diffida da chi desidera pagarti con abbracci o pacche sulla spalla. Difficilmente, a livello di sistema economico, potrai poi rivendere i suddetti abbracci per comprarti da mangiare. Il vecchio, frusciante, denaro è sempre la soluzione migliore.
Il fatto è che, nel corso degli anni, hai seguito innumerevoli seminari e corsi per migliorare le tue possibilità di vendere il suddetto prodotto e la suddetta soluzione al tuo cliente. Un notevole investimento intellettuale, da parte tua. Spesso non corrisposto in termini di denaro. Insomma, non sei diventato molto più ricco di prima, nonostante tu abbia seguito le dodici audio lezioni di coaching di vendita, pagate per altro 129 euro.
Questo perchè, è bene che tu lo sappia, per vendere devi semplicemente avere una fortunata serie di combinazioni genetiche favorevoli, una buona dose di culo e molta perseveranza. L’uomo giusto, al momento giusto, nel posto giusto.
Seguendo la teoria del “chi sa fa, chi non sa insegna” molti falliti venditori si sono imbattuti in felici carriere da coach. Allenatori di venditori. Tu ti faresti mai allenare da un ciccione cardiopatico per dimagrire? Bene. Perchè prima di pagare i 129 non hai chiesto al tuo coach quali incredibili successi di vendita lui abbia a supporto del prezzo del suo corso? Come mai un venditore smette di vendere per insegnare agli altri a vendere? Come è possibile che un uomo, nel pieno delle sue facoltà mentali, possa pensare di smettere una cosa estremamente piacevole come generare denaro, per insegnare ad altri a farlo? Hai mai visto Fabrizio Corona interrompere una ardita session di sesso orale con Nina Morich, scendendo in strada ed invitando i passanti a provare? Magari dando lezioni su come fare?
Bene, hai buttato nel cesso 129 euro. Consolati, è solo l’inizio.
In ogni caso, hai investito tempo e denaro su te stesso per migliorare, in fondo, la tua relazione con il cliente. Il tuo cliente. Che, a fasi alterne, odi e ami. Ne hai di buoni, che ti danno un sacco di soddisfazioni, e di cattivi, che ti fanno sentire l’acidità del pranzo salire, anche se il pranzo non l’hai ancora iniziato.
Dall’alto di più di dieci anni di esperienza con i clienti, mi sento di poterti dire che quello che sbaglia sei tu. Per farlo, per dirlo, ho studiato e letto molto. E sono più di dieci anni che mi relaziono con i miei clienti. Vendendo loro, come richiesto dalla mia professione, cose di cui non hanno bisogno e che non si possono permettere.
Eccoti, (per ringraziarmi puoi scrivermi), alcuni importanti suggerimenti, utili nella vita lavorativa e nella vita privata. Sette regole. Poi ti spiego perchè sono sette.
1) Il Ciccione Che ti fa dimagrire: smetti immediatamente di fare corsi. Informati prima. Se il tuo coach è un fallito, imparerai il fallimento. Andresti mai da un prete a chiedere delucidazioni sui lubrificanti anali? (beh, ok, ma non andare da un ciccione a chiedere come ha fatto a dimagrire).
2) smetti subito di prenderti sul serio. Il grosso rischio dei venditori è una delle patologie più pericolose dell’epoca moderna: il rigonfiamento dell’ego. Insomma, tiratela di meno. Resta sempre uno splendido novellino. Non te la menare. Ci sono venditori migliori di te, per fortuna, e peggiori di te. Tieni un profilo basso con te stesso. Funziona. Fattelo come mantra. Stay down. Tiratela davvero il meno possibile. Se proprio devi, chiuditi in bagno e sparati delle sessioni di rigonfiamento dell’ego davanti allo specchio. Da solo. O al telefono con un tuo amico. (ricordati anche che il fatto di essere un venditore di successo non ti rende migliore di molti altri animali e non aumenta le tue possibilità di riprodurti. E’ già pieno il centro storico di avvocati e commercialisti che esplodono nei loro vestiti su misura, dopo una positiva trattativa con un cliente. Non aggiungerti anche tu, ti prego).
3) Smettila di fingerti amico dei tuoi clienti. Farsi amici i clienti è, psicologicamente, abbastanza normale. Comportamento deviato, ma normale. C’è una parte di umanità che confonde le solide basi di un contratto con l’affetto. Sono quelli che vanno a puttane e si innamorano. Abbastanza perverso. Fidati. Ci sono passato anche io. (ok, no. Non mi sono mai innamorato di una puttana. Ma cazzo, fidati, era bellissima e dolcissima. Duecento euro di puro amore, ma poi ci siamo lasciati). Il fatto che tu e il tuo cliente beviate insieme, pranziate insieme, parliate insieme, non significa nulla nella tua vita professionale. Se non che, pranzando con lui stai perdendo tempo per visitare un altro cliente. La Customer Intimacy, la nuova moda del momento di tutti i coach fighi, è roba da antiquario della vendita. Usali, come loro usano te. Fottili. Ma non farti fottere. Persuadili. Insomma, tutte le validissime regole che usi in una relazione sentimentale di successo.
4) Pere con Pere, Mele con Mele. Se sei arrivato anche tu alla fatidica frase “ehy, ma lei non compara pere con pere e mele con mele” vuol dire che hai un grande, grosso, problema di prezzo. Il tuo cliente ha trovato qualcosa di meglio. Lo paga di meno. Tu ti fissi sui particolari. Nella tariffa che vendi tu, i minuti di telefonate con il Congo Belga di notte sono 21. Il tuo concorrente ne ha solo 10. Ma il tuo cliente, in fondo, in Congo Belga non chiamerà mai. Lo sapevi fin dall’inizio. Incazzati con il tuo marketing, che ha creato un prodotto fallimentare. Non con il tuo cliente. Che ha tutto il diritto di comparare pere con limoni e banane con meloni. In fondo, quello che compra sono cazzi suoi. Non metterti mai nella condizione, poco dignitosa, di comparare pere con pere. Una volta scoperta tua moglie con l’installatore di Sky, ti metteresti davvero a misurare il suo pene e compararlo con il tuo? (tenendo conto che tu non puoi dare gratis a tua moglie il pacchetto Cinema e quella dannata somiglianza con il modello D&G?)
5) Il cliente rompicoglioni. Se sei ancora convinto di poter dividere i tuoi clienti in fasce di gradimento, sei in un periodo felice della tua vita da venditore.Ne hai tanti e diversi. Arriverai al duro momento in cui la maggior parte dei tuoi clienti saranno rompicoglioni. Chiamate fuori orario, richieste impossibili, tono sprezzante, alitosi da tartaro. Ma in fondo, come recita il vecchio adagio: se tutti ti sembrano pazzi, forse il pazzo sei tu. Traduci: se tutti sono rompicoglioni, forse sono i tuoi coglioni ad essere divenuti estremamente fragili. In questo caso, fidati che ci arriverai, ti rimane solo una cosa da fare: fattene una ragione. Oppure cambia lavoro. E’ come cambiare bar per smettere di bere, ma ti farà sentire meglio.
6) Provaci ancora Tommy! essendo la vendita una semplice questione di tempismo umano, ovverosia essere al momento giusto nel posto giusto, la regola aurea è: provaci ancora. E ancora. E ancora. Ti ricordi di quella incredibile figa con cui hai ininterrottamente intrattenuto una relazione di finta amicizia per dodici anni? tu eri innamorato perso, lei no. Beh, in quel caso hai fallito per evidenti limiti estetici. Il tuo corpo non risponde alle prerogative di maschio alfa che provocano la reazione positiva dei ferormoni delle superfighe. Non puoi farci nulla. Anche se alcune ricerche hanno dimostrato che uno stipendio superiore ai 200 mila euro e una macchina tedesca con i cerchi in carbonio possono aiutare notevolmente la tua provvisoria condizione di cesso. Ma questo è un altro argomento. Provaci. Non smettere mai. Cazzo. Sei pagato per questo. E prenderai soldi per questo. Provaci, non smettere mai. Il fallimento non esiste. E’ solo un’altra occasione per provarci. (è quello che mi piace farti credere. Un vero venditore non fallisce mai, le seconde chance si danno solo agli sconfitti).
7) Smettila di leggere libri di Steve Jobs. Quando Steve Jobs è morto è iniziato un lunghissimo periodo di profanazione intellettuale della salma. Una delle frasi più ripetute era quella che lui avrebbe detto un giorno ai suoi collaboratori: se non ami quello che fai, smetti di farlo. Ecco, tu ti sei sentito immediatamente motivato. Incredibile. La stessa, fresca, sensazione, che hai quando dopo sei mojito la sera prima ti basta una bottiglia di Uliveto per sentirti di nuovo in forma. Un perfetto idiota succube del marketing basico. Se vendi aspirapolveri porta a porta o tariffe telefoniche, potrai anche dire in giro di essere innamorato di quello che fai. Ma chi cazzo ti crede, sballone del cazzo? Come cazzo fai ad amare delle aspirapolveri? Smettila di leggere libri di Steve Jobs. Focalizzati sulla vendita. Fai soldi a palate e poi cambia settore. Oppure fai solo soldi a palate. Cazzo, fai il venditore, ti vergogni di fare soldi? Hai mai visto una soubrette vergognarsi di darla via? Non vergognarti mai dei soldi. Ma usali bene. Dai, sempre, almeno il dieci per cento di quello che guadagni in beneficenza. Questo è fondamentale. Lo dice anche la Torah. E, cazzo, se lo fanno gli ebrei, fallo anche tu. Fai tutto quello che fanno gli ebrei. Fanno un sacco di soldi. Ci sarà un perchè. Se vuoi, evita di segarti il prepuzio. Ma per il resto, seguili. Una delle regole che i libri non ti dicono, se no non ci sarebbe gioco, è quella delle scimmie. Dalle quali, converrai, non ti distingui un gran che. Le scimmie quando nascono non sanno mangiare le banane. Imparano a farlo con una tecnica davvero difficile. Guardano quelle che lo sanno fare. E copiano. Infatti:
7+1) Scimmia vede, scimmia copia, la Golden Rule. Vuoi veramente imparare a vendere: osserva i migliori venditori. Fai come hai fatto con Rocco e il sesso. Ore di filmati e ora sei un vero hard core player. Peccato che la tua fidanzata non sia una ventenne ungherese pronta a tutto, specialmente a farsi infilare la testa nella tazza del cesso. Peccato. Vuoi veramente vendere? Impara dai grandi venditori. Sembra semplice, ma non lo fai. Fatti una lista: chi vorresti imitare. Perchè. Ecco, poi fallo. Vuoi imparare a bere? Eccomi. Solo un esempio. Vale anche per il successo, estremo, nella vita. Chiedimi pure. Non essere timido
Eccoti spiegato, in fondo, perchè il cliente rompicoglioni non esiste. Sei tu il problema. Non sono l’unico a dirtelo. Fattene una ragione.
Sai perchè le regole erano solo sette? E’ dimostrato da diversi studi che il tuo livello di attenzione, nel migliore dei casi, non supera i sette minuti. La tua memoria è in grado di ricordare poche cose. Per questo tutti i tuoi coach ti daranno poche e chiare regole. Nella speranza che tu ricordi. E ritorni per pagare ancora.
Una volta, quando ero giovane, più o meno mentre scrivevo il mio primo post sui clienti rompicoglioni, ho letto un libro: Le Sette Regole del Successo. E mi sono innamorato. E’ un libro che dovresti leggere. E ricordarti solo la prima regola: devi essere fottutamente proattivo. Compratelo davvero, è un buon punto di partenza. Non fare l’errore, poi, di fermarti. Io distinguo le persone che incontro tra chi ha letto le Sette Regole Del Successo e i diversamente intelligenti. Se non vuoi leggerlo, ricordati almeno la prima regola: proattivo. Fatteli prima che loro si facciano te.
Ecco.
Non posso prolungarmi molto. Perchè nei prossimi anni prevedo di scrivere un libro, facile facile, su come avere uno straordinario successo nella vita. Seguendo la teoria del: chi sa fa, chi non sa insegna.
Avanti, fattene una ragione, il problema sei tu.