IL SOGNO AMERICANO SENZA SPESSORE

Nato e cresciuto nella grigia periferia ovest di Milano, guardando a ripetizione Western, film con Terence Hill (poco importa aver scoperto più tardi la maggior parte di questi essere produzioni Italiane) e il mitico “Vacanze in America” con Gerry Calà, sono sempre stato attratto dal fenomeno USA, e quando dico attratto intendo per molteplici cause. Tra queste, il linguaggio e tutte le sue sfaccettature costituiscono tormento quotidiano, causando strane alchimie cerebrali, che mi portano in ogni momento a tradurre quanto più possibile: canzoni, nomi di città e così via! Riosservo e analizzo qualche traduzione:

-Canzoni

“AN OPEN LETTER TO NYC”

Brooklyn, Bronx, Queens, and Staten,

from the battery to the top of Manhattan,

asian, middle-eastern and latin,

black, white, New York you make it happen.

“UNA LETTERA APERTA A MILANO”

Baggio, Quarto Oggiaro, Navigli e Barona,

dalla povertà all’eccellente Zona Tortona,

asiatici, peruviani e meridionali,

bianchi, neri, Milano non hai uguali.

Incredibile a leggersi…questo ritornello dei “Beastie Boys”, tratto dal loro ultimo eccellente CD e attuale singolo, se riambientato e tradotto (non necessariamente alla lettera) sarebbe degno dei nostri “Gemelli Diversi”…il che mi rattrista. Non contento, provo a tradurre i nomi delle due band e mi ritrovo con i “Ragazzi Bestiali” e i “Different Twins”…sconvolgente come la traduzione valorizzi tutto a loro favore…e lo stesso accadrebbe con altri gruppi: “Rosso Piccante Pepe Chili” (Red Hot Chili Pepper), “Le Porte” (The Doors), “La Chiamata” (The Calling), “The Countryside Cousins” (I Cugini di Campagna), “Left Throw” (Tiromancino).

-Film & Telefilm

Esemplari le differenze in questo campo, se facessimo come gli spagnoli tradurremmo alla lettera ogni titolo, consci invece dell’inadeguato significato della traduzione che otterremmo, ad es. “L’Auto Eccezionale” (Supercar), “La Squadra A” (A-Team), “Il Sesso e La Città” (Sex & The City), manteniamo il più delle volte i titoli in lingua originale o in casi estremi li sconvolgiamo completamente per attirare il pubblico!

-Città

Anche i nomi delle città e paesini sono più originali; non avendo però in molti casi una traduzione plausibile, provo a invertire la rotta e ottengo così nomi strepitosi come: “Have-your-fat” (Abbiate-grasso), “Cor-hand” (Cor-mano), “G-hear Vis-counts” (G-udo Vis-conti), “If-a-needle” (Se-n-ago), “Cus-needle” (Cus-ago), “Three-face” (Tre-viso).

-Multinazionali

 Facendo una semplice associazione di idee con il computer su cui lavoro, la prima multinazionale che mi viene in mente è Microsoft, sarebbe lo stesso se si chiamasse Micromorbido o forse penseremmo più ad un assorbente interno??? Sarebbe ancora ultra-miliardario Bill Gates??

Provo una grande ammirazione davanti a queste performance linguistiche, senza per questo denigrare la mia lingua madre e tutta la sua storia…in fondo…per quanta ammirazione io possa avere per lo Stato a Stelle e Strisce, non rimango nel mio allucinogeno viaggio mentale costantemente, ma ritorno ogni volta che mi siedo a tavola per mangiare, poco importa cosa e dove…in fondo il bello degli USA è solo frutto del mio immaginario…ora vado a mangiare due Spaghi, il Cane Caldo (Hot Dog) non cambierà sapore solo per una miglior traduzione!!

11 pensieri su “

  1. guarda che anche noi italiani in quanto a traduzioni di titoli facciamo la nostra porca figura: il documentario di moore che ha vinto l’oscar viene venduto da noi come “bowling A columbine”. credo di aver impiegato un anno prima di capire che quell’A significa stato in luogo… io fessacchiotta che mi scervellavo per capire perchè si era passati dalla prep FOR all’art ind A… e una domada continua a turbare i miei sonni di fanciulla: perché hanno tradotto solo una parola? mi va bene per il nome del posto (intraducibile, non credi presidente?), ma il verbo?
    va bè, va bè…
    buona serata a tutti!
    lachiara, segretaria in trasferta per 2 giorni…

  2. devo aggiungere una nota di colore proprio sull’ hot dog, o cane caldo che si dica. La cultura che tanto ammiri, che io tanto disprezzo, ha da sempre subito le influenze del suo popolo. Così, l’amatissimo wurstel, chiamato così anche dai suoi più grandi consumatori, diventa hot dog per via della guerra. Allo stesso modo le French Fries, comunemente patatine fritte, dopo gli ultimi scazzini con i cugini d’oltralpe, diventano semplicemente fries…. ciccioni restano comunque… anche se non mangiano più french…

  3. Mamma mia!?…quanti ammiratori!!! Poco importa se siano insulti anonimi, critiche, o pungenti sottolineature…scrivete, commentate, esprimetevi,non siate timidi…solo così potrò riflettere e magari cambiare idea…non ho la presunzione di “sapere”!!! Certo che non capire della facile ironia…seppur mal riuscita?? 🙂

  4. non fare il permaloso… non è una critica la mia… (come potrei dopo la figura dell’altro giorno: “gazolina”…)
    ma un po’ ti manco?
    lachiara la segretaria in ferie…

  5. non sono la sua innamorata… sono solo la segretaria (nemmeno la sua!) che – come il buon vecchio ilfranz già ha fatto notare!- cerca di tenerselo buono… visto che è l’unico collega a non esprimersi con versi…
    che ce tocca fà per non impazzì!

  6. Confermo quello espresso da laSegretaria…non è ne la mia fidanzata e cosa più grave non è neanche la mia Segretaria…è semplicemente una cara collega tra mille uomini di fatica!!!

  7. giusto per dare l’idea del nostro collega-medio: avete presente il tipico protagonista dei romanzi di aldo nove? ecco… ci si avvicina parecchio…
    e riguardo l’essere una “cara collega”: bella forza…. sono l’unica ;-)!!!
    lachiara lasegretaria

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