Ragionevolmente arriva venerdì sera. Ragionevolmente mi siedo e scrivo. Ragionevolmente mi fa male la testa. anche il caldo è ragionevolmente soffocante. riprendo a scrivere, ragionevolmente. racconto al popolo (che mi sembra assottigliarsi sempre più…) cosa sta succedendo. dedico al popolo un paio di foto. una descrittiva, giusto per fare capire dove fossi finito. La seconda più ragionevole. Ennesima cena di lusso. ottimo vino. ottimi sapori. ottima gente. ottime cravatte e ottime camicie. ottimi discorsi ragionevoli sul business. Ragionevole e ottima la mia scelta di fingere ascolto. A che pensavo? al mare. Che ripete da migliaia di anni il suo movimento. al mio primo bagno, che si ritarda sempre più. Sull’aereo del ritorno, anche se sembrava solo l’ennesima partenza, e così sarà…, pensavo a quando dovrò diventare grande. quando? forse diventi grande quando non puoi più fare il bagno al mare quando vuoi? o diventi grande quando non puoi pucciare il pane nel piatto di un ebreo dirigente al tuo fianco? oppure quando non puoi suonare il pianoforte nella hall di un albergo a 5 stelle intonando “la canzone degli angioletti” davanti a una platea di manager disorientata? Ho fatto tutte queste cose. A modo mio. Ho stile per le cazzate ( e per le cravatte). E quindi? non sono ancora grande? o forse non si diventa mai grandi? forse è una scorciatoia per dire che ci si arrende alla vita? Schiaccia tutto… anche l’albero più forte. eppure i tronchi più verdi si piegano… ma non si spezzano. Ci provano a piegarmi. a diventare grande. mi prendo la responsabilità di rimanere piccolo. lo esigo. arrendetevi, mi scaccolerò in tutte le ascensori di tutti gli hotel a 5 stelle d’Europa. Farò il vostro business, per me stesso. Ma se un venerdì, uscendo dall’ufficio steso come uno straccio, sentirò ancora il profumo del mare, la voglia di uscire di corsa per un cuba, e il presentimento che sarà una domenica al mare… arrendetevi… sono Franz

Firmato: quello che in Belgio ha pagato un cuba 25 euro….