Terra, capitano!

Quando gli uomini si fanno la guerra diventano brutti. No scusate, gli uomini che si fanno la guerra perdono la bellezza, non diventano brutti. Non c’è divenire nella guerra, ma c’è il perdere.

Mi piace quando capisco le cose del mondo, perché io sono uno di quelli a cui la vita è successa, senza troppe spiegazioni, e sinceramente non sono nemmeno un genio. Ci arrivo sempre, un po’ per tenacia, un po’ per talento, e un po’ per culo, io ci arrivo sempre. Il mondo è una grande isola caraibica, in piena estate, e io sono la vedetta di Colombo, la terra la urlo, fortissimo, ma più la vedo più ho quello stupore dei bambini, che mi cade la mascella, e faccio un grande respiro. Espiro e sottovoce dico, per l’ultima volta: terra. Terra capitano. Ma terra mai vista.

Mi succede, di capire il mondo, e a volte mi sento così felice di averlo fatto. Ma è una felicità sfuggente, assomiglia allo zucchero filato, che sembra chissà cosa ma che poi è niente.

Eppure, di uomini e di guerra non ne avevo mai parlato, anzi mi sembra di aver buttato un sacco del mio tempo a parlare d’amore. Per poi finire a parlare di niente.

La guerra degli uomini per il possesso, per il dominio, per il potere. La guerra degli uomini contro l’amore.

Esiste qualcosa di più vicino alla definizione di assenza di bellezza di un amore che finisce? Di un amore che smette di esistere, e spegne la bellezza, il desiderio, l’illusione.

Terra, commodoro!

Quelle guerre silenziose che vedo combattere da tantissimi, fatte di un sorriso in meno, un messaggio mancato, una gentilezza negata. Ecco dove scompare la bellezza degli uomini.

Mai ero arrivato a queste terre, commodoro, mi faccia scendere con lei ad esplorare, perché sono certo che le guerre d’amore, queste finì che nessuno ha il coraggio di scrivere, alla fine nascondano l’amore. Per un altro uomo, per un’altra donna, per se stessi, per dei ricordi. Perché un uomo dovrebbe andare in guerra cancellando la cosa più pura, la bellezza, se non per amore?

Commodoro, voglio stare su quest’isola, mi scuso ancora per averla scoperta tardi, mi lasci dormire qui, sdraiato vicino alla noia, se avrò freddo mi coprirò con la rabbia, e al mattino esplorerò la giungla di non detto, le grandi paludi, e son sicuro che troverò dell’amore da qualche parte.

Non può esistere un uomo che fa la guerra per fare la guerra.

Per favore, commodoro

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