Stadio Scirea, Buccinasco. è un goal di Bianco, al quinto del primo tempo, a riassumere l’andamento della finale Vercellese – Buccinasco. Clima umido, tramonto con torre di Rozzano sullo sfondo, tribune quasi piene, il fischio di inizio risveglia l’orgoglio della Vercellese che imbandisce un ottimo primo tempo davanti a un incredulo e disorganizzato Buccinasco. Con qualche scambio veloce a centro campo, lanci lunghi e una difesa prepotente, il Wilson’s Team impone il suo gioco sbloccando il risultato. Ma il Buccinasco che torna in campo dopo l’intervallo è una squadra motivata e disposta a tutto. Il livello tecnico dei padroni di casa rimane invariato, con difesa e centrocampo separati in casa e un attacco che si scontra contro i titani governati da un Rossi onnipresente e salvati da Wilson, unico ad avere senso della posizione. Tensione e stanchezza accendono qualche scaramuccia a centrocampo, con un già ammonito Bianco che inizia un inedita piece teatrale fatta di gesti e sguardi. Qualche falciata e una punizione di Visentin diretta verso Pavia fanno vedere la stanchezza mentale della Verce. i padroni di casa improvvisano un assedio dal sapore fantozziano, aiutati dalla difesa che ha perso la configurazione titanica e che verso la fine sembra partecipare a una coreografia di Buona Domenica. In questa situazione, ormai a tempo abbondantemente scaduto, il goal del Buccinasco scuote lo stadio ridando illusioni di gloria alla squadra di casa. Arbitraggio indolore e inefficace, tifoserie composte e più accanite contro l’arbitro che sul match, unica nota esterna la cavalcata del mister del Buccinasco in mezzo al campo dopo il goal dei suoi. Il mister della Verce attua una tecnica alla Allenatore nel Pallone facendo riscaldare tutta la panchina e anche qualche tifoso: tecnica poi rivelatasi giusta, viste le defezioni di alcuni dei suoi per dolori e crampi (forse dovuti all’emozione più che alla stanchezza… ma mollare la squadra così…!). Aspettiamo domenica, giorno del big match, per avere notizie della volontà della Verce di fare il salto di categoria. Perchè pareggiare così… ha un sapore davvero amaro.
La partita di Wilson: si accorge della presenza dei Bradipi e passa tutto il primo tempo a cercare del gel per capelli in mezzo al campo. Ricorda molto grandi giocatori del passato, che so tipo Wallertinger. Mai sentito? appunto. Scherzi a parte, in difesa è l’unico a esserci sempre. e quando va a fare la torre, trema il portiere del Buccinasco (che vestiva con la parrucca del tastierista dei Pooh). La partita di Tina: è un match difficile; il primo tempo scorre nelle spiegazioni a Franz sull’elenco dei suoi vecchi partner schierati in campo e sulle tribune, nel secondo tempo le patatine chimiche importate direttamente dalla Spagna provocano sonno e distrazione. ottima notizia: il telefono suona solo due volte. al goal del Buccinasco si accorge di aver avuto una storia anche con il mister. La partita di Sara: già dal primo quarto d’ora si chiede perchè abbia dovuto fare una cosa del genere nella sua vita. presto si accorge del fatto che del futuro della vercellese a lei non interessi davvero nulla. Viaggia con la mente verso nuovi lidi, e esulta solo in un occasione: il fischio finale. la sua domanda è: ma sono venuta da Gavi per questo? se si, voglio tornare… La partita di Franz: impegna buona parte del primo tempo a cercare di aprire due bottiglie di birra. ci prova con le mani, con gli accendini, con i cancelli e con le tribune. il secondo tempo è un susseguirsi di emozioni, tra tiri di sigaretta e sorsate di birra. Valuta la possibilità di spernacchiare al goal del buccinasco ma viene fermato dal lume di ragione rimasta e da due armadi locali. dopopartita a casa di Checco, con amabili riflessioni sulla vita sessuale dei cani.